Ruzzo e Teatro romano al centro del dibattito nel Question Time

TERAMO – I debiti del Ruzzo e il recupero del Teatro romano sono stati due degli argomenti al centro del Question time. La questione Ruzzo è stata sollevata dal consigliere di Fli Paolo Albi, che ha ricordato il passivo di 72 milioni di euro e la situazione occupazionale, con gli 80 amministrativi in esubero. «Abbiamo assistito – ha affermato Albi – ad una guerra intestina, che ha fatto venire a galla però alcune situazioni che meritano di essere approfondite. E’ vero che tra i dipendenti del Ruzzo ci sono persone assunte senza concorso? E’ vero che prima delle elezioni sono stati fatti spostamenti di personale, seguendo logiche clientelari? Se queste accuse che si sono scambiati presidente e vicepresidente si rivelassero fondate, allora bisognerebbe chiedere l’intervento della Procura della Repubblica, anche se è stato assunto personale in più che non serve all’azienda, significherebbe che è stato fatto un danno ai cittadini che pagano le tariffe dell’acqua». Albi ha anche sottolineato che, vista la situazione in cui si trova il Ruzzo adesso, andrebbero chieste le dimissioni di tutto il Cda. «I sindaci dovrebbero mettere fine a questo tipo di gestione della cosa pubblica, chiedendo che ad amministrare il Ruzzo ci siano persone competenti e non selezionate solo per motivi politici». Ad Albi ha risposto il sindaco Maurizio Bruccchi, puntualizzando che ha chiesto un incontro con il Cda proprio per discutere della situazione e per sapere se il Cda aveva intenzione di verificare le reali esigenze dell’azienda in termini di personale, attraverso la pianta organica. Intanto Brucchi ha anche detto di essere preoccupato per i debiti del Ruzzo, che potrebbero ricadere sul Comune di Teramo per una percentuale del 9-10%, quindi circa 6,5/7 milioni di euro. Il discorso di Albi è stato appoggiato anche dal consigliere di maggioranza Franco Fracassa (Futuro In). Il capogruppo di Rifondazione comunista Sandro Sabtacroce ha invece chiesto delucidazioni in merito ai lavori di recupero funzionale del Teatro romano. Brucchi, nella risposta, ha specificato che, per quanto riguarda la fase tecnico-operativa, che inizierà tra circa un anno, sarà il Comune a monitorare tutti i lavori, invece che la Sovrintendenza, come avvenuto in passato. «Una buona notizia – ha commentato Santacroce – perché così speriamo che non si ripetano gli errori del passato, come l’aver rafforzato un palazzo che invece andava abbattuto».